Tutti sappiamo cosa sia il content marketing. E tutti sappiamo cosa sia il SEO.
Se siete poi organizzati come la maggior parte delle aziende, probabilmente, dovreste avere una squadra o almeno 1 o 2 persone dedicate a tali attività, giusto? Ma vi siete mai fermati a pensare quale sia il rapporto tra le due tecniche?
Quando abbiamo iniziato qui in Emoe, la maggior parte di noi aveva avuto esperienze di lavoro in agenzie in cui i contenuti ed il SEO erano totalmente separati, e forse anche in disaccordo. Era chiaro però che non sarebbe stato così a lungo.
Avevamo sempre lavorato con un approccio che slegava totalmente le due tecniche e spesso non portava a valorizzarli.
Una volta arrivati qui in azienda ci siamo confrontati ed abbiamo iniziato a cambiare approccio. Tutti i contenuti venivano creati su reali obiettivi SEO, con pertinenza sui nostri prodotti o su ciò che vendevano i nostri clienti e potenziali clienti.
Nel corso dello scorso anno e con l’aiuto di alcune riunioni di redazione produttive e grazie ad alcune interviste presso i nostri clienti abbiamo iniziato a realizzare un paio di cose. In primo luogo, molti content manager non capiscono realmente come SEO e contenuti abbiano, per un’importante necessità di marketing, bisogno di essere profondamente legati l’uno all’altro. E, in secondo luogo, molti copywriter non sanno come integrare SEO nel copy ne tantomeno perché sia necessario. E queste problematiche ci hanno fatto pensare.
Perché così tante aziende hanno reparti diversi e divisi per il SEO e per il content marketing quando, invece, è così importante avere un singolo ufficio dove i reparti lavorano insieme?
Parto da una breve storia dell’Universo SEO
Fino a poco tempo fa, gli addetti al marketing lavoravano principalmente imbottendo di keyword le pagine di un sito web. Siccome l’algoritmo di Google è diventato via via sempre più intelligente, si è dovuto adottare strategie differenti per scegliere le parole giuste da utilizzare ed in quali contesti. I link a pagamento, gli annunci spam, le parole e le frasi ripetute hanno avuto una brutta fine. Il web ha chiesto e Google ha risposto: c’era bisogno di dare rilievo ai contenuti di qualità, quelli unici ed originali e buttare tutta la spazzatura creata dal marketing manipolativo.
Eppure, sebbene queste modifiche, il SEO ha garantito una buona visibilità ad alcune attività. Gli operatori del marketing, con qualche piccolo accorgimento, hanno continuato a “ingannare” il motore di ricerca, andando comunque a risparmiare sui contenuti, ma a non lesinare su tag alt, nomi file, nomi domini, interconnessioni, title, etc…
Poi Google ha cambiato marcia a tutti gli effetti. Nel febbraio 2011, la società ha rilasciato la sua prima versione di Panda, una versione del loro algoritmo volto a condannare i contenuti di bassa qualità presenti nel web. Alcuni brand hanno persino assistito ad una perdita del 90% del traffico web. Questo nuovo algoritmo ha reso quindi tutte le attività di SEO “fragili”, facili prede per gli avvoltoi che si sono adattati in fretta e furia al nuovo algoritmo.
Panda ha fondamentalmente cambiato il gioco del content marketing, rendendo Google ancora più esigente di contenuti su siti. Tecniche come keyword stuffing (la pratica di riempire la pagine di keyword), annunci pop-up, download forzati e pagine piene di contenuto piene di articoli informativi generici sono quindi diventati un anatema per la ricerca organica di un sito.
Perché allora si è creato un anello di congiunzione tra il SEO ed il content marketing?
Io ritengo che qualsiasi contenuto di qualità può avere successo senza un SEO fatto bene, ma di sicuro raggiunge in fretta i suoi limiti di visibilità. Creando con un professionista (come ad esempio Emoe) una strategia SEO efficace, i progetti possono migliorare le ricerche organiche di almeno 3/4 volte tanto e questo ci fa capire che le due tecniche sono una coppia “da mille ed una notte”.
SEO e Content Marketing: si inseriscono insieme?
Il SEO ed il Content Marketing sono sicuramente due concetti ed è comunque necessario distinguerli l’uno dall’altro. Il SEO è un insieme di tecniche molto più tecnico e definito, mentre il content marketing è un’attività ampia ed olistica. Ma, come sottolinea il guru del marketing, Neil Patel, l’unico stratagemma che il SEO può utilizzare per avere successo (nella situazione attuale) è quello di utilizzare in maniera massiccia il content marketing e viceversa.
Le parole chiave
Il SEO non potrebbe esistere senza un contenuto ed il contenuto non può avere successo senza il SEO. Il SEO è basato sulle parole chiave ed il content marketing si basa sull’utilizzo di tali keyword in modo strategico ed efficace.
I backlink
Più o meno allo stesso modo, il SEO si nutre di backlink. È possibile costruire i collegamenti da soli oppure chiedere ad agenzie di farlo (creando comunque una struttura di link sana), ma il modo migliore per farlo è attraverso la pubblicazione di contenuti piacevoli, che le persone vorranno condividere.
Il materiale tecnico
Come creare un sito che abbia una struttura e dei contenuti che potrebbero piacere a Panda? La risposta è molto semplice: il sito web dev’essere di piacevole lettura ai destinatari comuni. Inoltre la sitemap dev’essere più lineare possibile e si deve evitare una struttura complicata di link: la pagine che si rimbalzano a “colpi di link” ormai non funzionano più. Infine è indispensabile pensare ad un’attenta definizione di titoli, descrizioni e tag, utilizzando le keyword più pertinenti rispetto al contenuto della pagina.
Produrre contenuti REGOLARMENTE ed al momento giusto
E’ importantissimo creare costantemente nuovi contenuti, poiché Google da la priorità a siti ottimizzati SEO in maniera costante nel tempo, frequentementeaggiornati ed a tutto ciò che da valore e nuove risorse alla rete. Non basta quindi creare un buon articolo all’anno ma, più contenuti si rendono disponibili e meglio è. Rendetevi conto che, se non lo farete, qualche vostro competitor (armato di un buon SEO e relativo content marketing) vi “ruberà” parecchie posizioni, creando una portata organica più forte.
Infine è anche importante quando si pubblica: seconda una ricerca condotta da HubSpot, gli articoli creati il lunedì hanno maggior visibilità rispetto a tutti gli altri giorni, il maggior numero di condivisioni avvengono il giovedì ed il maggior numero di commenti il venerdì. Adeguatevi di conseguenza.
Ok, vi servono quindi dei consigli?
Visto che vi può interessare vado allora ad elencare alcuni consigli su come collegare al meglio SEO e content marketing, sperando di farvi cosa gradita.
Non fare blog solo per il gusto di farlo
A meno che non siano direttamente collegati al vostro lavoro, tenete per il vostro blog personale le vostre vicende personali o le ricette che interessano solo a voi, al vostro migliore amico od alla vostra mamma. Quando scrivete per un pubblico, create il contenuto in base a ciò che vuole leggere. Se è interessato a “come far crescere un pubblico su Instagram”, usate questo come una “keyword lunga”. Se vuole leggere di come progettare l’interno della casa in montagna o al mare, create contenuti basandovi su argomenti specifici e con keyword specifiche.
Scrivere contenuti moooolto lunghi
La durata media dei contenuti di una pagina, che viene classificata in maniera super da Google, è di almeno 2.000 parole. Da una ricerca condotta da Moz, i contenuti più lunghi hanno ottenuto molta più visibiltà rispetto a quelli corti: senza dubbio questo è il fine di una qualsiasi strategia SEO. Da quanto ho visto, credo che il SEO stia per cambiare, poiché il tempo trascorso su ciascuna pagina e l’attenzione reale stanno diventando sempre più importanti per la SERP. Ricordate… “Google aiuta le persone a trovare ciò che stanno cercando e se non lo trovano, la gente smetterà di usare Google”.
Scrivere “intorno” alle keyword
Innanzitutto, in qualsiasi strategia SEO, è d’obbligo andare a decidere quali sono le keyword da utilizzare per il vostro progetto o per quello del cliente. Fatto questo, dovrete iniziare a scrivere i testi mettendo al centro le parole chiave scelte.
Non ha più senso ripetere le keyword andando solo ad aumentare la frequenza delle stesse all’interno del testo ma, con un approccio puramente semantico, si possono utilizzare modi di dire, sinonimi, insomma tutto ciò che fa capire al lettore che sto parlando proprio di quell’argomento. A questo punto anche Google apprezzerà anche il mio contenuto e gli darà valore (oltre che un buon posizionamento).
Andate quindi a fare content marketing dalle keyword e non viceversa (a meno che non dobbiate ottimizzare del contenuto esistente con un’altra parola chiave).
Utilizzate gli strumenti gratuiti a vostra disposizione
Ottenete un account AdWords e utilizzate loro strumento di pianificazione delle parole chiave (Google Keyword Planner). Vi aiuterà a generare automaticamente i suggerimenti per le parole chiave al quale i vostri lettori sono interessati, aumentando l’efficacia del vostro contenuto.
Programmate le keyword nel vostro calendario editoriale
Quando si pianifica in anticipo il contenuto, si può essere molto più strategici se si tratta di raggiungimento dei vostri obiettivi. A seconda di come si pubblica, aggiungere le parole chiave “target” nel vostro calendario editoriale settimanale o mensile, è un modo efficace per assicurarsi il miglior risultato sulle keyword migliori per il vostro brand. E’ sempre meglio (come ho già detto) identificare le parole chiave specifiche, prima di iniziare una strategia di content marketing: è un’abitudine molto efficace.
Ottimizzate i contenuti
Ed ora mi rivolvo a voi, copywriter professionisti e non! Assicuratevi che la keyword utilizzata sia presente nei seguenti punti e, di sicuro, il traffico per il vostro contenuto migliorerà:
- Titoli (usando tag h2 o h3) – ecco un esempio (rispettivamente h2 e h3):
Content Marketing
Content Marketing
- Url della pagina – Se per esempio il blog è ospitato sotto l’indirizzo www.emoe.it/news e la parola chiave è “Consigli per SEO” è necessario impostare il titolo in questo modo: www.emoe.it/news/consigli-per-seo;
- Titolo della pagina – questo è il testo che appare nella scheda del browser. Un buon esempio può essere: “Ecco alcuni buoni consigli per il SEO”;
- Nell’articolo stesso – mantendo una ricorrenza compresa tra l’1% ed il 2%.
Ci sono ottime tecniche di marketing e ottimi copywriter. Come ho detto non sempre lavorano insieme ma, unendo le forze, potranno raggiungere obiettivi più che soddisfacenti.
Nel caso poi vi servisse un’agenzia di marketing, specializzata in content marketing, copywriting e SEO, non vi rimane che contattare Emoe.
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